lunedì 18 gennaio 2010

fronte del popolo a rosarno


MOVIMENTO FRONTE DEL POPOLO.
LA PRESENZA DEL FRONTE
DEL POPOLO AL NO MAFIA
DAY DI ROSARNO.

Di Ivan Maellace.
L’appuntamento è fissato per il 23 gennaio 2010 alle ore 11.00 davanti alla stazione ferroviaria di Rosarno. Due giorni dopo il NO MAFIA DAY di Reggio Calabria i giovani calabresi che hanno organizzato la fiaccolata per la legalità hanno deciso di rivendicare la sovranità popolare nella città vittima delle cosche della piana di Gioia Tauro. Una delle organizzatrici,Anna Leonardi,ha precisato “Volevamo farla il prima possibile,vogliamo far vedere subito che Rosarno,la provincia di Reggio Calabria e tutta la Calabria sono contro la mafia e sono solidali con chi si ribella”.Fronte del Popolo sarà presente per rivendicare la necessità di lotta allo sfruttamento e all’imprenditoria criminale che ha dissanguato il territorio e ridotto in schiavitù i lavoratori stagionali della piana di Gioia Tauro.
La manifestazione dei lavoratori stagionali agricoli di Rosarno è stata una ribellione alla criminalità organizzata che gestisce il mercato del lavoro nella piana e soprattutto è stata un ribellione al predominio culturale dell’omertà e all’ignoranza del razzismo.
Non siamo più disposti ad aspettare che le situazioni raggiungano il limite perché le istituzioni si occupino degli sfruttati e non siamo più disposti a sentirci dire che “erano stati stanziati dei fondi” oppure ascoltare la puntuale rassegna della Guardia di Finanza per l’incredibile lavoro svolto contro il lavoro nero.Questi numeri,peraltro scarni rispetto alla realtà che viviamo,non giustificano 2 mila persone ed oltre che vivono in stato di schiavitù sotto agli occhi di tutti. Se la risposta della regione vuol dire mitigare gli effetti del predominio criminale nella zona non vogliamo neanche ascoltarla e non vogliamo ascoltare quei Rosarnesi che hanno detto di essersi comportati sempre in maniera umana,di aver anche fatto della carità. Chi lavora per dodici ore al giorno ed oltre non deve avere nessun bisogno di carità perché questo stato è una repubblica democratica fondata sul lavoro e garantisce al lavoratore una vita dignitosa e una paga adeguata al lavoro svolto.
I cinque mandati di cattura emessi per schiavismo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina non ci soddisfano perché sono arrivati tardi,dopo ben tre manifestazioni consecutive anno dopo anno, e perché non possiamo tollerare oltre che quelle aziende agricole che riscuotono puntualmente i fondi pubblici non rispettino la legge del nostro stato .La nostra è una guerra alle mafie .Una guerra alle mafie violente della piana e una guerra alla mafia dei colletti bianchi sempre più intoccabili a causa della carenza di organico delle Prefetture calabresi e a causa delle scandalose manovre che si ripetono all’interno di queste prefetture che rendono impossibile il lavoro ai PM come Bruni.
Siamo stanchi di ascoltare le notizia relative ai proscioglimenti dalle accuse rivolte da De magistris.
Siamo stanchi di non ascoltare le notizie relative ai morti di cancro che aumentano esponenzialmente nella nostra regione.
Siamo stanchi del bollettino di guerra della malasanità calabrese.
Siamo stanchi del nostro pesce disprezzato perchè i nostri mari sono stati avvelenati.
La nostra guerra vuole attaccare principalmente il grigiore della politica assuefatta alle condizioni odierne e rassegnata a mediare il danno. Non dimenticheremo quello che è successo a Rosarno perché tutta la regione è sfruttata dagli stessi oppressori e i soldi dei finanziamenti pubblici,i soldi rubati ai lavoratori stagionali non fanno altro che accrescere il predominio della criminalità nella zona .Ora pretendiamo che sia creata un alternativa alla realtà quotidiano di violenza e sfruttamento,una alternativa alla cultura mafiosa predominante ad iniziare dal risarcimento delle vittime. Gli immigrati regolari e gli italiani,qualunque sia il colore della loro pelle,non hanno nessuna colpa in questo abominio e lo stato ha il dovere di risarcire le vittime.
Lo stato ha il dovere di premiare il lavoro e punire il furto perché non possiamo più tollerare il contrario e perché questo stabilisce la nostra legge e perché questa è la lezione migliore da dare a chi è rassegnato al predominio della mafia a casa nostra .Dobbiamo creare una realtà stabile di contrasto alla criminalità che sia propositiva ed intransigente nei confronti della mafia di qualunque forma e di qualsiasi accento. Vogliamo delle risposte concrete dalle istituzioni alle nostre domande e non ci limiteremo alla consueta sfilata di buoni intenti perchè in questa terra e in questo paese siamo tutti degli sfruttati e non aspetteremo di diventare schiavi. Nell’immobilità della politica regionale,l’unica via di uscita è la partecipazione attiva di qualunque calabrese e di chiunque si trovi per lavoro nella nostra regione . Chiunque abbia a cuore le sorti di questa regione,oggi come mai ha il dovere di vigilare attentamente sulle gestione delle risorse e del territorio e pretendere l’immediato dipiano delle situazioni ambigue attraverso l’applicazione della legge perché la giustizia e soprattutto la mancanza di giustizia è un problema che riguarda tutti noi.Il regime oggi si manifesta in tutto il suo potere nelle aule di giustizia di tutta Italia permettendo situazioni al limite ed oltre il limite della legge. Questo non possiamo più permetterlo perché oggi come mai sono i lavoratori e le fsce più deboli della popolazione a farne le spese. I nodi che legano la criminalità alla politica si intrecciano nelle regioni del sud ma solo perché in una regione ormai dissanguata dimostrano tutta la loro debolezza.La criminalità organizzata non è solo un problema del sud e non dobbiamo farci convincere di questo perché la forza della mafia risiede nella vigliaccheria dell’anonimato e dell’intimidazione. Dobbiamo creare in collaborazione con tutti coloro che sono stanchi di non essere padroni sul territorio nazionale una dimensione onesta nella quale si possano sentire sicuri e ben accetti tutti coloro che vogliono tradire o semplicemente si voglio ribellare a una situazione ormai insostenibile.La condizione degli stagionali di Rosarno ha raggiunto un eccesso indicibile ma nel resto della regione e nel resto d’Italia la situazione non è poi così diversa.La presenza di Fronte del Popolo è importante perché solo la democrazia partecipativa può vincere la complicità della stasi politica e culturale nel paese.L’informazione e il movimento antimafia devono oltrepassare il limite della rete per dimostrare ai rassegnati che insieme è possibile vincere la mafia e con essa la paura e lo sfruttamento.



Succede anche questo, in Italia: tre poliziotti requisiscono a un senegalese circa 900 euro di merce contraffatta, poi non verbalizzano il sequestro e se la tengono, sicuri che il tizio non si azzarderà a lamentarsi perché è irregolare, e se ci si prova finisce che lo espellono Invece il poveraccio si fa coraggio, prende e li denuncia, mandandone in carcere due e ai domiciliari un altro, e di conseguenza si becca l'inevitabile decreto di espulsione.
Ecco, non so come la vediate voi: però a me pare che quest'uomo, il quale pure stava vendendo merce contraffatta e per giunta era anche un clandestino, abbia dato una bella lezione di legalità, e non solo di coraggio, ai tre fenomeni che pensavano di spadroneggiare (e chissà quante altre volte lo avevano già fatto) contando sulla divisa che avevano addosso e sulla posizione di debolezza della loro vittima.Fosse stato per me, sarebbe bastato questo a dargli il permesso di soggiorno.

http://metilparaben.blogspot.com/2010/01/vu-verbalizza.html


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